Esploratore e missionario scozzese nato a Blantyre, in Scozia nel 1813 e morto in Zambia nel 1873. Laureato in medicina, figlio di umile famiglia, la sua vocazione religiosa lo portò all’apostolato missionario. Fece parte della Società delle Missioni di Londra e nel 1840 venne inviato in Africa , nel Bechuanaland (l’attuale Botswana). Nei successivi otto anni esplorò la regione e nel 1849 iniziò la serie dei suoi viaggi: il deserto del Kalahari, scoprì il lago Ngami e nel 1851 raggiunse per primo lo Zambesi; ritornò nel 1852 a Città del Capo. Inviata la famiglia in Gran Bretagna, intraprese un secondo viaggio nel tentativo di attraversare l’Africa da Sud a Ovest: risalito lo Zambesi, nel maggio 1854 giunse in Angola, sulla costa atlantica. Di qui ritornò verso la Rhodesia (Zimbabwe) scoprendo le cascate dello Zambesi che chiamò Vittoria in onore della regina di Gran Bretagna. Proseguendo il suo viaggio giunse nel 1856 a Quelimane (Mozambico), sull’Oceano Indiano, da dove fece ritorno in Gran Bretagna. Tra il 1858 e il 1864, in compagnia di altri europei e della moglie, risalì lo Zambesi, scoprì il lago Niassa (1859) ed esplorò l’altopiano dei grandi laghi. Trascorso poi un altro breve periodo in patria, ma nel 1865 ripartì nuovamente con lo scopo di determinare lo spartiacque tra i lago Niassa e Tanganica. Perdutesi le sue tracce, venne organizzata dal giornale New York Herald una spedizione di soccorso affidata a Henry Stanley. Questi riuscì a rintracciare Livingstone a Ujiji, sulle sponde del lago Tanganica nel 1871. Livingstone non volle ritornare in patria e proseguì pertanto le sue esplorazioni, finché, consunto dalle privazioni e dalle malattie, morì sulle rive del lago Bangweulu. Il suo corpo venne trasportato dai servi a Zanzibar, e arrivò a Londra il 14 aprile del 1874, fu tumulato nell’abbazia di Westminster. Nello stesso anno apparve a Londra la relazione del suo ultimo viaggio, dal titolo The Last Journals of D. Livingstone.