Slitta
E’ un mezzo di trasporto di origine antica, elementarmente costituito da due bastoni congiunti a un estremo e tenuti divaricati da una traversa (travois), da un asse stretto (toboggan), o, nella forma più evoluta, da due sottili pattini paralleli tenuti insieme da un telaio. La forma più diffusa attualmente, a pattini con punte ricurve in alto, è stata introdotta dalle genti siberiane; quella a un solo pattino e a forma di canotto era adottata dai Lapponi e il travois (o treggia) è diffuso in molte parti del mondo dato che può essere utilizzato su ogni tipo di terreno. Vi sono anche dei tipi intermedi: slitta ostiaco-samoieda, con pattini riuniti sul davanti per mezzo di una sbarra trasversale; slitta paleosiberiana, in cui i pattini, sollevati sul davanti, si collegano direttamente con l’intelaiatura del piano di appoggio; e infine la slitta asiatica, tirata dai cani, che è più bassa e ha le parti anteriori dei pattini collegate per mezzo di un arco orizzontale. La slitta può essere di legno, osso, avorio, rivestita di pelli e può essere trainata dalle renne o dai cani
Slittino
Dalla slitta sono derivati il bob e lo slittino che negli anni’60, divenne oggetto di una disciplina sportiva molto simile al bob, con gare di singolo (maschile e femminile) e di doppio (solo maschile), su più prove (manches ) con classifica ricavata dalla somma dei tempi. Lo slittino può pesare al massimo 22 kg per il singolo e 24 kg per il doppio, una tabella stabilisce le regole per ottenere, con zavorra, lo stesso peso totale (slittino + atleta).Alla fine del secolo scorso fece la sua apparizione a Saint Moritz (Svizzera) lo skeleton, lunga slitta monoposto sulla quale si scende bocconi a testa in avanti e con cui furono disputate gare olimpiche nel 1928 e 1948 a Saint Moritz, l’unica località che possiede una pista specificamente costruita. Nel 1948 l’italiano Nino Bibbia ha vinto la medaglia d’oro (primo titolo italiano alle olimpiadi invernali).