La ditta Symons di Bruxelles costruì la carrozza che Napoleone utilizzò nei i sui frequenti viaggi in Europa. La carrozza reale venne esposta a Piccadilly, Londra, nel 1816. La bravura degli artigiani nella costruzione nonché lo stile ricercato degli arredi, resero una cospicua fortuna alla Symons che per anni detenne il primato di miglior costruttrice di carrozze. Non solo, ma l’ingegnosità di alcune soluzioni pratiche sono poi state adottate nella costruzione dei più moderni camper e caravan che ancora oggi, rappresentano un mezzo per viaggiare assai amato.
Fin dal 1600 il possesso della carrozza rappresentò uno Status, i ricchi e nobili detentori dell’innovativo mezzo facevano a gara per sfoggiare il modello più a la pàge e sfarzoso immesso sul mercato.
“una vera casa su ruote”, le cui infinite tasche erano sempre colme di cibarie, dolci, profumi, carte da gioco, libri, ninnoli, fazzoletti, monete.
“Histoire de ma vie,…
“Buona parte degli inconvenienti del viaggio si possono evitare procurandosi un’ampia carrozza, vera benedizione per le signore, con tutto il necessario per ogni comodità: il letto d’ottone smontabile per il riposo notturno, un’abbondante provvista di libri per garantire lo svago diurno, moderne poltroncine e divanetti che occupano poco spazio quando sono imballati, batterie da cucina che permettono al cuoco di disimpegnare gli ardui compiti del suo mestierie, le cappelliere per i delicati copricapo…”
Journal des dames, 1820
Se, la comodità di un viaggio all’interno di un carrozzone sballottato da impavidi e resistenti cavalli era discutibile, di fatto viaggiare a bordo di una carrozza era il metodo più veloce e confortevole dell’epoca, soprattutto per i viaggiatore abituati a lunghe tratte a piedi o a cavallo. Erano finite le pene di una lunga cavalcata, gli abiti s’imbrattavano un po’ meno e soprattutto, i bagagli erano meglio riposti. Ma i ribaltamenti e gli incidenti erano frequenti.
Trasportare tutte le comodità di una casa durante un viaggio, era il sogno del viaggiatore del XVIII-XIX Secolo. Ogni comfort lo avrebbe ripagato di tutte le scomodità e la fatica che il viaggiare comportava e grazie alla carrozza questo fu reso possibile. Durante le soste per il cambio dei cavalli o presso le spoglie locande, il viaggiatore aveva a disposizione molti bagagli in cui poteva riporre al meglio tisane e liquori, buone letture, abiti freschi e profumati ben stipati all’interno dell’abitacolo claudicante. E non mancava neanche il bagno…
Quando si dice che la carrozza di Napoleone era il massimo in fatto di sfarzo vuol dire immaginarsi un ambiente composto da ben due vani. All’interno infatti, la carrozza era divisa in due settori in modo che potesse servire di volta in volta da cucina con annessa dispensa, spogliatoio, camera, studiolo. (…) Al soffitto era tesa una rete contenente gli strumenti necessari al viaggio. In un incavo c’era il secrétaire che raccoglieva almeno un centinaio di pezzi selezionati di persona da Maria Luigia, fra i quali figuravano, oltre al nécessaire da toeletta, uno splendido servizio da pranzo con piatti, cucchiaini, forchette, coltelli, candelieri e un forellino a spirito per dare il cibo in carrozza.
Sfarzo e organizzazione dello spazio interno di una carrozza, facevano a gara con la silouette esterna. Il corpo centrale delle carrozze era fatto di legno, cuoio e successivamente ferro. Scocche, molle di sospensione, forcelle, perni, freni e sterzo si aggiunsero man mano, a garanzia di una maggior tenuta.
Scalette e finestrini, stoffe e stemmi gentilizi ne migliorarono l’estetica; l’opera di ebanisti, architetti, falegnami, fabbri, produsse veri gioielli d’ingegneria artigianale. La prima Berlina (prototipo della carrozza di gala) fu costruita a Berlino appunto, nel 1663 da un architetto piemontese, all’epoca in servizio di Federico Guglielmo di Brandeburgo.
La carrozza più memorabile della storia fu quella progettata e costruita in occasione delle nozze di Margherita de’ Medici, nel 1629. Occorsero due anni di lavoro e 50.000 scudi d’oro…