Uno dei momenti più emozionanti del viaggio è la partenza.
Dopo aver deciso la meta, il periodo di preparazione e di immaginazione di come sarà il viaggio insinua una certa ansia. Poi arriva il momento cruciale in cui si rompe con le abitudini quotidiane e si prospetta per un certo numero di giorni, ma a volta anche settimane, mesi, l’inizio di un modo di vivere diverso.
Nella letteratura di viaggio occidentale la prima partenza raccontata nei particolari è quella di Gilgamesh ed è una partenza che avviene addirittura per ordine divino. Fin dall’inizio si pensava che il viaggio ampliasse le conoscenze del viaggiatore e si riteneva che provocasse un miglioramento qualitativo nella vita intellettuale del viaggiatore. E infatti Gilgamesh proprio attraverso il viaggio divenne saggio.
Tuttavia nell’antichità viaggiare significava spingersi verso l’ignoto, il mistero, i pericoli e dunque la partenza evocava un po’ i sentimenti generati dal distacco e cioè la tristezza, il dolore a volte la disperazione.
A riguardo ci sono moltissimi riti che ancora oggi vengono osservati prima della partenza, una sorta di gesto scaramantico che consapevolmente o meno si manifesta appunto alla vigilia di un lungo viaggio. Per esempio, nella cultura russa si usa che tutti i familiari al momento di intraprendere un viaggio, si siedano in una stanza con i bagagli accanto, un attimo di raccoglimento, un gesto propiziatorio. Molte persone invece non dimenticano di portarsi appresso un oggetto familiare, o che dire delle cene o pranzi svolti nell’intimità con i propri amici o parenti, qualcosa di più di un saluto. Quando i piroscafi mollavano gli ormeggi per le lunghe traversate intercontinentali, si usava ballare fino al richiamo della campana che avvisava l’ora della partenza; amici e parenti dei viaggiatori danzavano e festeggiavano gli ultimi momenti prima del distacco per esorcizzare la paura che una traversata intercontinentale riservava all’epoca del vapore. Sempre a proposito di traversate oceaniche, un altro rito assai praticato, era la Festa del Tropico, ovvero quando una nave raggiungeva e superava il meridiano che segnava l’ingresso in acque tropicali, a bordo si usava festeggiare la felice riuscita del primo tratto di navigazione.
Ogni cultura, ogni epoca ha avuto i suoi riti dedicati alla partenza, riti che nonostante l’era del turismo di massa e quindi della massificazione del concetto di viaggiare, sono sopravvissuti fino ad oggi.