Nata nel 1650 in Normandia, la sua vita non fu facile. Il marito era valletto al servizio del Duca di Vendóme, poi divenne assistente ed infine amministratore di corte, incarico che gli permise di acquistare un podere e ricevere il titolo di barone. La baronessa d’Aulnoy, Marie-Catherine Le Jumel de Barneville, aveva quarantanni quando si sposò e diede al marito cinque figli. Ma il marito fu in seguito accusato ingiustamente di aver offeso il Re e venne confinato presso la Bastiglia. La contessa non sarebbe mai andata in Spagna, nè tanto meno le memorie di viaggio riportate nelle opere da lei pubblicate, sarebbero veritiere, anzi, ci fu chi sostenne che erano rielaborazioni di memorie scritte dal marchese de Villars, ambasciatore francese a Madrid.
Vennero pubblicate in moltissime edizioni e si dice che altro non erano che raccolte di pettegolezzi da salotto. Vere o non vere tali memorie di viaggio ebbero un incredibile successo poiché vennero pubblicate in un periodo storico in cui la letteratura di viaggio era di moda, e il confine tra il vero e l’invenzione era assai sottile.
Questa era una delle tante biografie circa la Contessa d’Aulnoy, altri testi narrano che ella si sposò a sedici anni, e che assieme alla madre fu artefice di un complotto ai danni della corte. Venne pertanto esiliata dalla Francia, viaggiò per più di quindici anni attraversando l’Europa, visse in Inghilterra, in Olanda e in Spagna, finché fu autorizzata a rientrare in patria come ricompensa per aver reso un servizio al governo di assoluta segretezza.
Bibliografia
Mémoires de la cour d’Espagne (1690)
Relation du voyage d’Espagne (1691)