Esploratore e navigatore olandese, nato verso la metà del secolo XVI, morto in mare, al largo della Novaja Zemlja, il 20 giugno 1597.
Nel 1594 si unì alla spedizione comandata dal suo compatriota Jan van Linschoten che doveva “navigare nei mari del Nord per scoprire i reami del Cataio e della Cina”. Con due navi poste sotto il suo comando, Barents arrivò davanti alla Novaja Zemlja a 73° 25′ lat. N. Tentò di continuare il viaggio, ma i ghiacci lo bloccarono al 77°, si vide costretto al ritorno. L’anno dopo partì per il Mare di Cara con una flotta mercantile olandese, ma le pessime condizioni atmosferiche e climatiche lo costrinsero di nuovo al ritorno. Nel 1596 era pilota di una spedizione al comando di Heenskerk e scoprì l’isola dell’Orso e le coste meridionali delle Svalbard. Risalì la costa fino all’ 80° e ritornò all’Isola dell’Orso dove si divise dai suoi compagni. Virò verso Oriente e doppiò il capo settentrionale della Novaja Zemlja denominandolo Capo Maurizio. Stretto dai ghiacci si preparò allo svernamento – il primo che la storia polare ricordi – ma, non essendo libera la nave neppure nella primavera successiva, iniziò il viaggio di ritorno su due canotti e soccombette alla fatica e alle privazioni dopo aver fissato sulla carta la via che i compagni dovevano seguire per salvarsi.