– Introduzione
– Basso Medioevo
– Spedizioni scientifiche
– Principi nutritivi
– Le verdure conservate Chollet’s
– Gallette di carne
– Insetti
– Globalizzazione
Introduzione
Grazie al’ “all inclusive”, mangiare in vacanza non è più un problema, anzi, varie filosofie di pensiero si schierano a riguardo. Chi pretende fettuccine alla bolognese al Polo Nord e chi invece fa dell’ “assaggia-tutto” un culto, comprese le cavallette fritte proposte nei viaggi survival. La domanda è rituale, ovvero cosa mangiavano i viaggiatori del passato? O gli esploratori in viaggio verso terre sconosciute? Ecco alcuni esempi:
Basso Medioevo
Nel Basso Medioevo i viaggiatori, che per lo più erano i ricchi e i nobili, si portavano da casa tutto l’occorrente o cercavano il cibo lungo il cammino, acquistandolo presso i villaggi incontrati lungo il cammino. Va anche detto che purtroppo le scorte dei contadini, già assai poveri, venivano sovente dilapidate senza alcun compenso, come tributo dovuto in segno di ospitalità al sovrano in visita. Col passare degli anni vennero poi istituite le figure di funzionari preposti all’ospitalità, ovvero persone incaricate di accogliere il visitatore e quindi anche di organizzare i pasti. L’impresa era assai difficoltosa, soprattutto quando chi viaggiava aveva un seguito numeroso. Fu così che vennero create delle regole, come per esempio avvisare con un certo anticipo l’arrivo degli ospiti, o cosa desiderassero mangiare. A titolo di esempio valga il testo di una disposizione emanata nei secoli XII e XIII, che fissava il contenuto del paniere giornaliero, necessario alla corte di sovrani polacchi e spagnoli durante un viaggio. Il paniere prevedeva:
CENA
- 4 mucche
- 4 maiali, o da 40 a 120 pecore
- 150 galline
- prosciutti
- uova
- 80 coppie di conigli
- 700 pagnotte e altrettanti quarti di vinocera,
- pepe, zafferano, zucchero
- nonché mangime per 1000 fra animali da sella, da soma e da tiro
- nei periodi di digiuno, la carne poteva essere sostituita da 700 a 1000 anguille.
Spedizioni scientifiche
Ben diverse invece erano le necessità delle spedizioni scientifiche nelle terre artiche. Mangiare carne di foca voleva dire impiegare ore e ore, se si considera il tempo intercorrente tra la fase di cattura e quella di cottura. Sono molte infatti le testimonianze di esploratori costretti a mangiare carne di foca cruda o nel peggiore dei casi, carne di cane. Fino a quando, alcuni esploratori inglesi inventarono il Pemmican, precursore della carne SIMMENTAL.Dal diario di viaggio del luogotenente Cresswell, datato 1853 durante il passaggio a Nord Ovest si legge:
“… L’ambiente offre soltanto neve, niente legna o carbone, o prodotto locale. Montato il campo, si accende il fornello nel quale si fa sciogliere la neve. La cena consiste in un pezzo di Pemmican e un bicchiere d’acqua”.
Il Pemmican era un pastrocchio di carne tritata e grasso fuso. Veniva impastato caldo e poi messo in un sacco di pelle a indurirsi. All’occorrenza si tagliavano alcuni pezzi con l’accetta e la cena era pronta al Polo Nord! Anche durante la spedizione del Duca degli Abruzzi nel 1899, si usava il Pemmican, come riportato nel simpatico diario del cambusiere di bordo, Igino Gini. Riguardo la digeribilità non ci sono notizie precise…
Principi nutritivi
Dal manuale degli esploratori inglesi dell’800:
“Recentemente molti chimici si sono dedicati allo studio degli elementi nutritivi contenuti nei diversi alimenti, con lo scopo di determinare quale sia la quantità minima di nutrimento necessaria a sostenere una persona……Non basta infatti che il cibo contenga sostanza nutritive, ma occorre anche che queste sostanze siano assimilabili. In Australia, Burke e Wills sono morti d’inedia perché il loro organismo non riusciva a digerire i semi che rappresentavano l’unica forma di nutrimento dei selvaggi. Anche gli uomini della spedizione di Gardiner, in Terra del Fuoco, sono morti di fame perché il loro stomaco non riusciva a convertire in sostanza vitale i molluschi e i crostacei, che erano alla base della dieta dei nativi di quella regione….Un uomo che conduce una vita sedentaria può mantenersi in salute con diciassette once al giorno di vero nutrimento. Un uomo dalla vita attiva ha bisogno di 28 once al giorno. Un uomo che svolge un lavoro faticoso ha bisogno di almeno 30 once.”
Francis Galton, L’arte di viaggiare
Le verdure conservate Chollet’s
Queste verdure erano molto utilizzate dagli esploratori inglesi nell’800 per alleviare la monotonia della dieta. Una razione pesava un’oncia e un cubo di una yard di lato poteva contenere circa 16000 razioni. Questo alimento veniva venduto allora nei negozi alimentari e naturalmente nell’ancor oggi famoso Fortnum & Mason.
Gallette di carne
Sulle navi venivano distribuite ai marinai le gallette di carne. Tali gallette erano ricavate da una minestra che veniva fatta cuocere ed evaporare sino a quando non acquistava la consistenza di uno sciroppo molto denso. Allora si impastava con la farina, si schiacciava e tagliava in piccoli rettangoli forati e poi cotta nel forno. Tali gallette si potevano mangiare così o utilizzare per fare il porridge.
Insetti
Nei primi anni ’30 del Novecento, W. S. Bristowe fornì una descrizione delle abitudini alimentari dei Laotiani sottolineando in particolare come le popolazioni del sudest asiatico fossero spesso insettivore. Egli stesso provò gli insetti e così li descrive:”nient’affatto disgustosi, anzi abbastanza gradevoli al palato, in particolare le cimici d’acqua giganti…..Uno scarafaggetto tostato o un soffice ragno presenta una parte esterna molto ben croccante e un’interno dalla consistenza di un soufflé che non può ritenersi in alcun modo sgradevole al palato. Normalmente si aggiunge sale, talvolta peperoncino rosso e odori vari….E’ quasi impossibile definirne il sapore con precisione, penserei però che la lattuga potrebbe servire alla caratterizzazione del gusto delle termiti, cicale, grilli; lattuga e patata quello del gigantesco ragno Nephila, mentre il formaggio gorgonzola potrebbe andar bene per definire un altro gigante, anche se questa volta acquatico: il Lethocerus indicus. Non ebbi conseguenze sulla salute dopo aver mangiato Tali insetti.”
Marvin Harris, Buono da mangiare, Einaudi, Torino, 1992
Globalizzazione
Difficoltà di reperimento e trasporto del cibo si sono susseguite e modificate in migliaia di anni di esplorazioni, come potrete immaginare, fino al 1980. L’anno della liberazione del turista! Quando il turismo di massa, e poi l’era della globalizzazione, non hanno fatto brillare la cucina di mister Rey Kroc. Il fondatore di 25000 ristoranti sparsi in 115 paesi, che sfornano 40 milioni di pasti al giorno. Ogni cinque ore apre un nuovo Mc Donald’s sul pianeta, vi lavorano oltre 800.000 dipendenti, cronometrati, regolamentati ed inibiti dal tabu’-legge del prodotto alimentare infraculturale, come ha scritto Paul Ariés, in I figli di McDonald’s. Oggi, l’aroma di miliardi di hamburger si diffonde ormai nell’aria di tutte le città del mondo.(anche se l’effetto hamburger ormai è surclassato e l’azienda sta attraversando un momento di crisi). Un modo certo per sentirsi a casa propria ovunque…ben diverso dall’ – “essere poveri di bisogni, stranieri e ignorati, a casa propria dappertutto, andando alla conquista del mondo”, – come amò dire Isabelle Eberhardt, viaggiando nel Paese delle Sabbie.