Navigare col satellite o curare la Melanconia?
“crr crrr, alla-rotonda- prendi- la- prima -svolta -a destra…crcrrr prosegui- per -metri- 600, crrr cr…seguire -autostrada -A6pk99- fino- a -svincolo -per….
mah… lo sai veramente tu?
Accade ancora ed accadrà chissà per quanto tempo?
Quale tormento udire la voce metallica e con istruzioni fuorvianti, finire in un campo di grano o verso un’autostrada da anni chiusa per lavori.
E NON basta, lo pensa anche Richard Sennet quando dice:
“google maps ti dice la strada più veloce, non puoi scegliere la più bella”*
Il tempo della solitudine digitale, della gita improvvisata di famiglia con zero panini, si va all’ out-let lì c’è tutto, della fretta ed urgenze, 24/24. Tanto poi c’è Yoga, lo psic, palestra, dieta, e…ansiolitici. “En e Xanax“, grazie Samuele Bersani, e Charlie Chaplin.
Abbasso l’ inadeguatezza di un tempo inadeguato per l’Uomo.
Allora benvenga il salvifico gesto, (anche se azzardato, beata gioventù), di Valerio.
Ci insegna che i bambini e ragazzi hanno bisogno di muoversi, di scoprire, ESPLORARE.
Chatwin docet, e vale per tutti gli umani.
Allora, la storia di Valerio è che ha 13 anni, e un bel giorno durante le vacanze scolastiche ha inforcato la sua bicicletta, recuperato l’Atlante dalla cameretta, acqua, e tutta la sua energia e voglia di scoprire il Mondo: ” volevo vedere il mare della Grecia e poi sarei tornato a casa” * ( poesia…pura poesia…ndr)
Totale 150 chilometri percorsi in bici, sfinito, e nel frattempo recuperato grazie anche al satellite, con annessa chetata angoscia dei genitori.
Bravo, bravo, bravo.
C’è un humus in questo ragazzo che non andrebbe giudicato malamente per l’ incoscienza giovanile, semmai aiutato nel sviluppare il suo grande Futuro; leggi KonTiki caro Valerio!
Lo strumento usato dal neo esploratore Valerio, l’Atlante.
Agli adulti non basta neanche il Satellite e tutte le costellazioni di apps stradali!
Ci arriveremo, sicuro-sicuro, alla perfezione e anche al teletrasporto; sarà facilissimo spostarsi, gli Albatros si sentiranno umiliati e dovremmo un pò scusarci con loro oltre che con la Terra inquinata, ma sarà davvero fantastico.
Facciamo allora un equo compromesso? quello di recuperare Atlanti e Cartine e Planisferi e Mappamondi tondi, appenderli al muro, porli in bella mostra sui mobili o sul comodino.
Poi, ritrovare The Anatomy of Melancholy del 1621 e scoprire chi fu l’ Autore, il Dr. e bibliotecario Mr. Robert Burton:
“Come antidoto alla Melanconia
si consiglia di studiare le Carte geografiche e le
vedute delle Città”
Robert Burton, Oxford 1621
Propositi in agenda: recuperare cartine e mappe, appendere un grande Planisfero al muro della cucina o in camera da letto, o nel salone è vera Arte, forse la più trasgressiva oggi:)
E poi, senza le mappe del Tesoro come riuscirà a farci sognare il Salgari del Futuro?